Casa, quanto mi costi!
08-05-2019
Le tasse sugli immobili aumentano del 2% rispetto al 2017
Nel 2018 Stato e Comuni hanno raccolto poco meno di 40 miliardi di tasse sugli immobili. Sebbene siamo ormai lontani dal record stabilito nel 2015, quando era tassata anche la prima casa, le tasse restano comunque in aumento del 2% rispetto al 2017. E in futuro non andrà meglio, considerando i rincari previsti dall’ultima Legge di Bilancio.
Per non parlare delle nuove possibili tasse proposte dal Fondo Monetario Internazionale e dal Piano Nazionale Residui 2018. Il totale delle tasse è stato calcolato sommando le tasse patrimoniali (Imu e Tasi), il prelievo di tipo reddituale (Irpef, Ires, cedolare su affitti) e i trasferimenti (Iva, imposte di successione, registro…). La cifra aumenterebbe fino a 50 miliardi se si conteggiasse anche la tassa sui rifiuti.
Il peso dell’Imu e della Tasi
Nonostante l’abolizione della tassa sulla prima casa, oltre la metà del gettito totale (si parla di più di 20 miliardi) arriva da Imu e Tasi. Negli ultimi anni, questi due tributi hanno costituito il pilastro più solido della fiscalità immobiliare, garantendo ai Comuni e all’Erario un’entrata costante.
Il calo dei prezzi delle case (secondo l’Istat, -23% rispetto al 2011) non ha intaccato i due tributi, a differenza dei trasferimenti e della componente reddituale che sono rispettivamente legati al volume delle compravendite e ai canoni di locazione e più in generale all’andamento del mercato degli affitti.
E per il 2019 il peso dell’Imu e della Tasi si farà più consistente. Un Comune su 10, tra i capoluoghi, ha sfruttato la possibilità di aumentare l’Imu per il 2019 e con la seconda rata di dicembre si potrà valutarne l’impatto sul gettito.
I bonus fiscali
Alcune contropartite all’aumento delle tasse sono contenute nella manovra. Si tratta della cedolare secca sull’affitto dei negozi (ma solo per i contratti nuovi, siglati nel 2019) e del raddoppio della deducibilità dell’Imu sui fabbricati strumentali (dal 20 al 40%).
Inoltre, secondo il Decreto Crescita varato due settimane fa, quest’ultima percentuale verrà aumentata ulteriormente, dal 50% di quest’anno fino al 70% nel 2022. Il Decreto contiene anche una nuova modalità di cessione “a sconto” dei bonus edilizi ai fornitori e l’estensione del sismabonus sui fabbricati ristrutturati dalle imprese alle zone sismiche 2 e 3.
Ma al contempo il Def parla di riordino delle tax expenditures e molti bonus riguardano proprio la prima casa. Il loro riordino (con relativo aumento delle tasse ai proprietari) non sarà una passeggiata.
Fonte: Il Sole24Ore