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Immobiliare, senza il digitale si perde fino a metà fatturato

12-06-2019
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Sempre di più i professionisti del settore sono convinti dei benefici del digitale

Secondo l’indagine condotta da RockAgent e ripresa dal Sole24Ore, senza investire nel digitale gli agenti immobiliari rischiano di perdere fino a metà del fatturato.
 
 

Un’opportunità per l’immobiliare

 
 
I 500 agenti intervistati ritengono che l'utilizzo di strumenti tecnologici a supporto del lavoro permette di risparmiare tempo in attività manuali e ripetitive, facilitare il remote working e migliorare il rapporto con i clienti.
 
Oltre la metà degli intervistati sostiene che senza il digitale il calo del fatturato si aggirerebbe tra il 30% e il 50%. Addirittura 37% pensa che il calo potrebbe essere di oltre il 50% nel giro di 5 anni.
 
Qual è il vantaggio del digitale più apprezzato da parte degli agenti immobiliari? L’84% degli intervistati si dichiara favorevole all’impiego della realtà virtuale per consentire ai clienti di visionare l’immobile a distanza. La realtà virtuale torna utile anche nel caso di immobili ancora da costruire ma che si vogliono mostrare in anteprima. La realtà virtuale si conferma dunque al primo posto tra le preferenze degli agenti.
 
Per quanto riguarda la gestione del digitale, il 64% pensa sia utile affidarsi ad un partner che sappia realizzare campagne di marketing mirate ed efficaci sul web. Il 61% ritiene che la blockchain sia utile, intesa però come un database accessibile a tutti gli agenti e inviolabile dall’esterno, per registrare transazioni, dati degli immobili, contratti e compravendite.
 
 

L’importanza dell’agente immobiliare

 
 
Nonostante l’utilità ampiamente riconosciuta dagli agenti immobiliari intervistati, resta la consapevolezza che la presenza fisica dell’agente e la sua esperienza siano imprescindibili. Infatti, solo il 17% del totale ritiene che i sistemi digitali possano soppiantare completamente il ruolo del professionista.
 
Inoltre, il 71% del campione vede con favore l’utilizzo di algoritmi per valutare correttamente il prezzo di vendita di un immobile, ma sostiene che si tratti di un contributo, una sorta di aiuto, che va ad aggiungersi all’esperienza professionale dell’agente.
 
Addirittura c’è chi ritiene che il digitale costituisca una minaccia più che un’opportunità. Lo pensano soprattutto gli agenti immobiliari tra i 45 e i 54 anni (la percentuale è del 20%), mentre il 66% tra gli agenti di fascia 35-44 anni lo ritiene utile per il rilancio del settore, senza però tralasciare la figura fisica e reale del professionista.
 
Del resto questo modello ibrido, che coniuga reale e virtuale, è il modello su cui si basa la stessa startup RockAgent che ha condotto l’indagine: unisce infatti la fornitura di servizi digitali alla rete fisica di agenti sul territorio.
 
Fonte: Sole24Ore