Nuova Direttiva UE Case Green
Tutte le indicazioni per gli edifici non residenziali
Secondo la Commissaria UE per l’Energia Kadri Simson, gli edifici in Europa generano il 36% delle emissioni di gas ad effetto serra. Pertanto l’Unione Europea ha recentemente approvato la cosiddetta Direttiva Case Green, che nei prossimi anni prevede l’aumento della classe energetica per il 15% degli immobili di ciascun stato membro.
Il testo fornisce indicazioni anche sugli edifici non residenziali.
Sebbene ad oggi non esista un sistema di classificazione delle prestazioni energetiche condiviso da tutti i paesi UE, a partire da gennaio 2028 i privati avranno l’obbligo di realizzare solo immobili ZEB (Zero Emission Buildings).
Inoltre tutti i nuovi edifici non residenziali dovranno essere dotati di pannelli solari. Entro il 31 dicembre 2026 sarà la volta degli edifici non residenziali già esistenti, e infine entro il 31 dicembre 2032 di tutti quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti.
Nel settore immobiliare commerciale la maggioranza delle società sta già investendo per ridurre il costo delle bollette e allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico.
Secondo 6 asset manager su 10 in Italia, gli immobili commerciali “Green Premium” (ovvero immobili di qualità, più duraturi nel tempo e efficienti dal punto di vista energetico) possono aumentare il proprio valore fino al +20% e registrare un forte incremento dei rendimenti da locazione.
Tuttavia secondo Unimpresa questa direttiva potrebbe anche causare problemi al mercato immobiliare italiano. Gli edifici non conformi ai nuovi requisiti di efficienza energetica subiranno inevitabilmente un deprezzamento, che impatterà sull’erogazione dei nuovi mutui e sui prestiti alle PMI, causando problemi ai piccoli imprenditori che utilizzano il proprio immobile come garanzia per ottenere finanziamenti.
La maggior parte dei capannoni è priva di adeguate coibentazioni ed è ancora poco diffuso il ricorso alle energie alternative. Perciò Unimpresa ha suggerito un sistema di incentivi fiscali permanenti per le ristrutturazioni edilizie, preferibilmente con una soglia di agevolazione del 70-75% mediante credito d’imposta.
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