Immobiliare, nuove tasse sulla casa in arrivo?
26-02-2020
La riforma del catasto annunciata dal ministro Gualtieri potrebbe portare ad un aumento delle tasse
Che le tasse in Italia siano più elevate che in altri Paesi d’Europa, è un dato di fatto. Ma forse può sorprendere che, per quanto riguarda le tasse sugli immobili, l’Italia sia in linea con la media Ocse e presenti una tassazione inferiore rispetto a Paesi come Francia e Regno Unito.
Purtroppo questa situazione non sembra destinata a durare. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha recentemente annunciato una riforma del catasto. Le tasse sulla casa potrebbero dunque aumentare, ma non si sa quando e di quanto. E il mercato immobiliare italiano, che in questi ultimi anni si muove a passo incerto fuori dal tunnel della crisi, potrebbe non reggere al colpo.
Le tasse sugli immobili in Italia
Secondo l’ultimo rapporto ministeriale, dal 2010 al 2016 in Italia le tasse sugli immobili hanno subito alcune variazioni: sono salite dallo 0,5% del PIL all’1,3%. Il dato supera di poco la media Ocse, mentre Francia e Regno Unito superano rispettivamente il 2,5% e il 3%.
L’ultima variazione è avvenuta con la Legge di Bilancio che prevede l’introduzione della nuova Imu, per la quale nel 2020 Imu e Tasi verranno accorpate in un’unica imposta. L’obiettivo è la semplificazione delle tasse sulla casa, mantenendo invariata l’esenzione per chi possiede un unico immobile adibito ad abitazione principale.
L’introduzione della nuova imposta, però, prevede la possibilità che vengano aumentate le aliquote, a discrezione dei sindaci dei Comuni. Per le seconde case, infatti, i Comuni possono decidere di aumentare la nuova Imu fino all’1,14%. Questo significa che la nuova tassa potrebbe rivelarsi più costosa rispetto ai pagamenti di Imu e Tasi in passato.
La riforma del catasto
Ma non sarebbe questo l’unico aumento previsto per le tasse sulla casa. La stangata potrebbe arrivare con il nuovo piano di Governo, che stando alle ultime dichiarazioni del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri potrebbe portare con sé una riforma del catasto.
Gualtieri ha ricordato che l’attuale gettito fiscale dovuto alle imposte sugli immobili ammonta a circa 41 miliardi su base annua. Di questi, la metà deriva dalle imposte locali di natura patrimoniale. Ad oggi il valore complessivo delle abitazioni degli italiani ammonta a 5.526 miliardi di euro.
A fine gennaio il Fondo Monetario Internazionale ha fornito alcuni suggerimenti al Governo italiano, tra cui quello di aumentare la base imponibile aggiornando i valori catastali. In questo modo si sottintende che il valore degli immobili dovrebbe essere rivisto al rialzo, andando a colpire le case di lusso e quindi tassando le fasce di reddito più alte.
Ma il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa pone l’accento sugli immobili che hanno visto il loro valore diminuire nel tempo, fino quasi ad azzerarsi. Non è detto, quindi, che sia possibile aumentare la base imponibile riformando il catasto. E non è detto che a beneficiarne siano le fasce di reddito medio-basse.
Un pericolo per il mercato immobiliare
La notizia ha provocato incertezza nel mondo immobiliare, che sta lentamente uscendo dalla crisi che l’ha colpito nel 2007. Già l’anno scorso, secondo i dati Fimaa, le compravendite immobiliare sono aumentate del 4,3% rispetto al 2018.
E le previsioni per il 2020 sono altrettanto positive. Ma il rischio di un aumento delle tasse sugli immobili potrebbe capovolgere le previsioni e pesare significativamente sulla già lenta ripresa del mercato.
La pensa così anche Leonardo Legramanti, fondatore dell’agenzia immobiliare Medianord specializzata in immobili industriali. «Il decreto crescita ha introdotto la deducibilità dell’Imu sui capannoni. Una battaglia per la quale abbiamo combattuto per anni e finalmente è chiaro il fatto che non è possibile pagare le tasse su un’imposta. Ma ora si profila all’orizzonte la possibilità che le tasse e le imposte sugli immobili aumentino. Una manovra che temiamo possa colpire non solo il comparto residenziale, ma anche quello industriale e commerciale. Con conseguenze nefaste per il mercato immobiliare italiano, in ripresa ma con difficoltà da ormai troppo tempo».