Nuovo governo giallorosso, le richieste degli operatori immobiliari
09-09-2019
Confedilizia, Fimaa e Fiaip hanno individuato le priorità per rilanciare il settore
L’insediamento del nuovo governo giallorosso ha suscitato commenti, positivi e negativi, da ogni angolo del Paese. Anche il mondo immobiliare italiano ha reagito all’arrivo del nuovo esecutivo, dichiarando da subito quali sono gli interventi più urgenti necessari al rilancio del settore.
Confedilizia, l’immobiliare è motore di sviluppo
Confedilizia ha salutato l’arrivo del nuovo governo, ribadendo che le proprie posizioni sono le stesse esposte nel corso degli incontri avvenuti con il governo precedente e le associazioni di categoria prima della crisi politica.
Secondo Giorgio Spaziani Terzi, presidente di Confedilizia, l’urgenza primaria è che il governo di convinca che «il settore immobiliare, se lasciato libero di esprimersi, è un formidabile motore di sviluppo e di crescita, capace di determinare l’aumento dell’occupazione e la ripresa dei consumi».
Le emergenze riguardano in particolare il calo del valore degli immobili, un dato in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei. Per risollevare l’andamento dei prezzi, Confedilizia ha individuato soluzioni come la riduzione della patrimoniale immobiliare da 22 miliardi di euro l’anno, che dal 2012 tra Imu e Tasi ha pesato per 183 miliardi sulle spalle degli italiani, colpendo anche immobili non in grado di generare reddito (compresi gli inagibili e gli inabitabili). Un altro punto è il rafforzamento della cedolare secca sugli affitti, per favorire la mobilità del lavoro.
Il superamento della crisi del settore passa anche dal perfezionamento degli incentivi per gli interventi sugli immobili, relativi a ristrutturazioni, risparmio energetico e miglioramento sismico. Così come dalla modifica del regime tributario delle società immobiliari, anche per rilanciare la riqualificazione urbana.
Fimaa, serve congelare l’aumento dell’Iva
L’urgenza primaria, secondo Fimaa, è il blocco dell’aumento dell’Iva e la diminuzione della pressione fiscale sugli immobili. Queste due misure contribuirebbero a rilanciare il Paese e a far ritrovare la fiducia agli operatori del settore immobiliare.
Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa, ritiene inoltre che M5S e PD debbano rafforzare la lotta «contro il fenomeno del dumping fiscale, una concorrenza sleale di cui beneficiano alcune multinazionali che, tramite portali online, pagano imposte in altri Paesi pur operando in Italia, relegando operatori e player italiani in una situazione di grave svantaggio competitivo».
Secondo Taverna, occorre poi «puntare su strategie di riqualificazione, in grado di valorizzare gli immobili anche dal punto di vista infrastrutturale e di decoro urbano, per attrarre nuovi investitori e favorire le relazioni sociali a vantaggio pure della sicurezza dei cittadini».
Fiaip, male i 26 punti del programma, manca l’immobiliare
Duro il commento della Federazione Italiana Agenti Immobiliare Professionali in merito alla pubblicazione dei 26 punti della bozza del programma del governo giallorosso. Mancano interventi specifici per il settore immobiliare.
«Ancora una volta – sottolinea il presidente di Fiaip Gian Battista Baccarini –, pur rappresentando il 20% del Pil, il settore non è nemmeno citato. Facciamo appello alle forze politiche che si stanno apprestando a governare l’Italia, perché possano valutare attentamente le politiche messe in campo da tutti i Paesi europei nei confronti dell’immobiliare, politiche che hanno permesso a Spagna, Francia e financo alla Grecia di aumentare le percentuali del loro prodotto interno lordo».
«Dal 2011 – continua – la casa è stata usata come bancomat da tutti i governi che via via si sono succeduti. Se veramente si vuole dare una svolta all’economia italiana favorendo la crescita, si pensi a come eliminare o quanto meno abbassare la tassa patrimoniale che viene pagata ogni anno dagli italiani proprietari di casa».
Fonte: idealista.it/news